Condominio: nuove regole per le assemblee

27 maggio 2020

Al tempo del Coronavirus, anche le assemblee di condominio non possono non subire modifiche che limitino il più possibile la diffusione del contagio da COVID-19. 

Con l’entrata del Paese nella cosiddetta “Fase 2”, il Legislatore governativo ha ritenuto opportuno introdurre nuove disposizioni per lo svolgimento di assemblee condominiali, atte a tutelare la salute di tutti i soggetti che prendano parte alle stesse. 

La fonte del diritto in materia è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanato in data 26 aprile 2020: il decreto in questione, seppur indirettamente, procedeva ad allargare le maglie della “chiusura”, nonostante la permanenza del divieto di assembramenti e riunioni su tutto il territorio nazionale.

 A tale produzione normativa si sono aggiunti i chiarimenti pubblicati sulla pagina web istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – sezione FAQ, nonché le linee guida di Confedilizia. 

Sulla scorta di tali interventi, è possibile ipotizzare la ripresa delle riunioni condominiali, a condizione che sia l’amministratore che i partecipanti si attengano ai seguenti criteri: 

- l’assemblea dovrà svolgersi in un luogo il più ampio possibile (un locale oppure, più preferibilmente, un’area esterna coperta oppure scoperta); 

- rispetto delle distanze minime prescritte;

- uso di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) ed igienizzazione delle mani.

In caso contrario, l’amministratore, in quanto rappresentante del condominio, potrebbe incorrere in responsabilità ex artt. 1130-1131 c.c., in qualità di responsabile sanitario nel quadro dell’intera area condominiale e, come tale, obbligato a fare osservare le norme di salute pubblica all’interno dello stabile. 

Infine, si segnala che un’eventuale inosservanza di tali previsioni può comportare per i trasgressori la condanna al pagamento di una sanzione amministrativa di importo compreso tra € 400 ed € 3000.   

 

 

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